passo tratto dal libro

 

Neferusobek primogenita del faraone si agitò nervosa sulla sedia traforata reclinando il capo prima da un lato e poi dall’altro dinnanzi al mobile delle spazzole. L’immagine che gli rimandava lo specchio di bronzo e rame non la soddisfaceva. L’incarnato del viso risultava poco luminoso e il trucco degli occhi maldistribuito. 
Irritata batté le mani richiamando a se per la seconda volta quella mattina lo stuolo di schiave. 
« Brutta stupida incapace!» crocidò dispensando un occhiata malevola alla serva nubiana che ancora portava sul volto i segni delle intemperanze della sua padrona. 
« Vedi questa volta di usare in modo appropriato il bastoncino o ti faccio staccare la pelle dalle costole a furia di frustate! Quante volte ti ho ripetuto che il Kohl deve essere distribuito uniformemente e che il rigo intorno agli occhi deve risultare più marcato! E tu puttana Ittita! » strillò acida all’altra ancella.                                        « Sbrigati con quella pittura per le unghie » 
 
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