Omaggio a Giovannino Guareschi

Parlare di Giovannino Guareschi,  giornalista, scrittore, umorista, cattolico e anticomunista, lo sento come un dovere e finanche un piacere. Lo voglio ricordare perchè la satira di destra è stata sempre oggetto di censura e incredibile ma vero l'unico giornalista e umorista finito davvero in galera  è stato proprio lui, Giovannino Guareschi un "uomo di destra".  (Precisiamo, che la sua non era una destra fascista o filocapitalista, ma una destra legata ai valori tradizionali). Una vignetta e un articolo sul suo giornale satirico il "Candido",  furono la causa scatenante della sua persecuzione, per questo fu arrestato e condannato a venti mesi di carcere con la conseguente totale emarginazione che gli fu inflitta fino alla sua morte.Oggi molti artisti, comici, saltimbanchi e giornalisti di sinistra lamentano di essere stati emarginati dalla tv,   mentre al contrario hanno avuto non solo spazio, ma anche un'indiscutibile egemonia, ancora più evidente nel mondo del teatro, della musica e del giornalismo stampato, un mondo da cui invece Guareschi è stato bandito per decenni e che per amor di verità, rispetto a un Dario Fo o ad un Benigni, a guardarlo bene in quanto a satira, non ne era affatto meno dotato! Fu un uomo dall'eccezionale indubbia versaltilità , fondò prima della guerra , il "Candido" e scrisse racconti e romanzi, inventando addirittura il celeberrimo duetto Don Camillo e Peppone  e contribui altresì,  in modo determinante, con le sue vignette sui comunisti "trinariciuti" (letteralmente significa “dalle tre narici”: la terza narice del naso serviva, nell’intenzione dell’autore, a disperdere i fumi di un cervello offuscato dall’ideologia comunista) e con i suoi manifesti (In cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no) alla vittoria della DC nel 1948. Ma fu proprio la DC a metterlo alla berlina e la causa fu la pubblicazione sul "Candido", di una lettera manoscritta da De Gasperi su carta intestata della Segreteria di Stato, con la quale Guareschi dimostrava, che proprio lui aveva chiesto agli angloamericani di bombardare l'acquedotto di Roma al fine di esasperare la popolazione e spingerla a ribellarsi agli invasori tedeschi. La lettera  fu dichiarata falsa e quindi lo processarono in modo molto sommario, difatti non fu effettuata alcuna perizia calligrafica e non venne ascoltato nessun testimone ma fu condannato ad un altro anno di carcere. Nessuno lo aiutò e da allora non si riprese mai più del tutto. Dovette lasciare "Candido" e faticava a trovare qualcuno che gli pubblicasse i racconti.

 

Nacque l'1 maggio 1908 - morì d'infarto, a soli 60 anni, il 22 luglio 1968.

L'Unità titolò: "Malinconico tramonto dello scrittore che non era mai sorto".

Il Nostro Tempo (della curia di Torino), titolò: "Guareschi diede voce all'italiano mediocre". L'articolo, firmato da Edilio Antonelli, cominciava così: "Era un uomo finito"; e concludeva: "Fu in definitiva un corruttore".

Su L'Avvenire d'Italia, don Lorenzo Bedeschi sentenziò la mediocrità dell'opera di Guareschi con questa poco profetica affermazione: «Peppone e Don Camillo sono premorti al loro autore».


Oggi possiamo tranquillamente dire: "come si sbagliavano"! Ma il tempo è stato galantuomo, i libri di Giovannino Guareschi sono ancora tradotti e venduti a milioni di copie in tutto il mondo e questo a dimostrazione di un grande talento che solo la censura, quella della manette e dell'emarginazione, cercò di soffocare.

 

by Carmen Fasone