Intervista a Giorgio Torzini, autore di "Lo scriba e la principessa"

A cura di Francesca Argentati:
 
Buongiorno Giorgio, parlaci di te. È da molto che scrivi?
Buongiorno, direi di sì, sono ormai anni che scrivo articoli sui miei due blog magazine che trattano di politica e attualità e su un’altra decina di social network e siti di settore. Scrivere per me non è un mero esercizio didattico bensì un vero e proprio bisogno primario.
Chi è Giorgio Torzini? La tua carta d’identità.Bella domanda. Posso solamente ribadire che sono solo un umile scribacchino toscano che adora riportare su carta i propri intendimenti e pensieri.
Hai esordito in David and Matthaus Edizioni Letterarie con il romanzo Lo scriba e la principessa. Come e quando hai deciso di scrivere quest’opera?L’idea di scrivere questo racconto egizio, che avevo già pubblicato con il nome I racconti dello scriba prima di approdare in David and Matthaus Edizioni Letterarie, è nata per caso. A una mia cara amica blogger servivano dei contenuti per il suo magazine che trattava di passioni e io ho scritto per lei alcuni mini-racconti erotici ambientati nell’antico Egitto. Il successo di pubblico è stato tale che alla fine ho deciso di farne un libro vero e proprio.
Di cosa parla?
È la cronistoria di un legame indissolubile, di un amore proibito e clandestino tra una aristocratica tebana e uno scriba di corte, consumato sulle antiche sponde dorate del dio fiume Nilo e sullo sfondo suggestivo di un Egitto scevro da guerre in cui sono rifiorite come gigli d’acqua le arti. Più specificamente il romanzo è ambientato nel periodo detto Medio Regno, ai tempi in cui regnò un grande faraone mai dimenticato dagli egiziani chiamato Sesostri I.
L’ambientazione nell’antico Egitto avrà richiesto lunghi e accurati studi in merito. Appassionato di egittologia o vero esperto?
Sì, certamente! Ritengo sia doveroso per chi scrive un libro di un certo genere narrativo corredare e impreziosire il racconto con dati e cenni storici riconducibili al contesto temporale nel quale questo si colloca, in modo che il lettore possa immergersi totalmente nella storia descritta. Più che un appassionato di egittologia mi considero un appassionato di storia antica in generale. Adoro i contesti del passato, soprattutto Roma antica, i periodi bui del Medioevo europeo, la Grecia antica, il periodo dinastico egiziano, il Giappone e la Cina antiche, la storia dei popoli mesopotamici e naturalmente la travagliata millenaria storia del regno di Israele.
Scrivendo la storia de Lo scriba e la principessa ti sei ispirato a precedenti letture o è frutto della tua fantasia? Sono presenti cenni autobiografici, seppur rivisitati? Ovviamente Lo scriba e la principessa, come altri miei racconti, contengono spunti, suggestioni e contaminazioni che derivano dalle tante letture di genere e più in generale da ogni libro di narrativa che ho letto in quasi tre decenni. Ed è altresì comprovato che in ogni racconto o libro risiedano cenni autobiografici, proiezioni interiori e istanze dell’autore più o meno celati tra le righe.
I protagonisti si rifanno a personaggi reali? 
Lascio al lettore scoprire quanto i protagonisti del libro si rifacciano a personaggi reali. 
Come definiresti il tuo stile di scrittura?
Non spetta a me catalogare, inserire in uno specifico casellario lo stile di scrittura da me adottato. Tuttavia se proprio devo dare un giudizio, direi che il mio stile è più simile al modello anglosassone che a quello italiano.
Perché questo libro avrà successo? Qual è il suo punto di forza?
I punti di forza di questo libro sono molto semplicemente gli ingredienti che lo compongono: azione, intrigo, passione, erotismo, pathos. La cornice storica che impreziosisce la trama, la raffinatezza dei testi scritti, un’efficace forma descrittiva che al di là di ogni immaginazione riesce a catapultare il lettore sulle assolate e suggestive sponde del Nilo! Lo scriba e la principessa è uno spaccato dell’Antico Egitto, un viaggio verso la libertà e l’ignoto e allo stesso modo una storia di uomini e di donne, nonché l’occhio indiscreto di un immaginario periscopio fissato su una civiltà scomparsa e oltremodo affascinante… l’Egitto dei grandi faraoni.
Parlaci dei tuoi progetti futuri.
La mia collaborazione come autore con il Gruppo Editoriale D and M non si esaurisce con la pubblicazione di questa opera. Seguirà in tempi distinti una seconda pubblicazione di cui non posso svelare nulla… solo una piccola anticipazione: si tratta di un racconto dai ritmi sincopati, un thriller medioevale ambientato nel cupo periodo dell’Inquisizione, al tempo del papato di Avignone. Grazie per la bella chiacchierata, un saluto ai lettori di Anima Mista!