"Anteprima"Monastère:Il Segreto del Monastero

Capitolo I: La Croix du reverVenti Aprile 1314: Roquemaure; Francia
 
Muore Papa Clemente V. La Chiesa Cattolica è in subbuglio!
Il 1ºmaggio, ventitré cardinali si riuniscono in conclave nel palazzo vescovile di Carpentras. Dal consesso emergono tre correnti di potere, distinte e opposte tra loro, quella dei Francesi, quella degli Italiani e quella dei Guasconi. Nessuna candidatura raccoglie l'approvazione dei sei porporati italiani, risolutamente decisi a dare i loro voti solo a chi avesse dichiarato di ricondurre la Curia a Roma. Si giunge così a una situazione drammatica di stallo totale. L’atteggiamento degli ”italiani” provoca una sedizione popolare ..vengono date alle fiamme le abitazioni di molti cardinali mercanti italiani e cortigiani, e minacciati di morte quei prelati che si rifiutano di eleggere un pontefice guascone. A luglio Bertrand de Got, nipote del defunto pontefice, con un atto di forza irrompe con i suoi scherani guasconi nel palazzo papale ove è riunita l'assemblea e caccia i cardinali italiani, la corrente più debole. L’arbitrario gesto determina la sospensione della elezione e lo scioglimento del conclave. A nulla valgono gli accorati appelli del mondo cattolico, tra cui quello di Dante Alighieri, che esorta i cardinali ad operare per la Chiesa, Sposa in Cristo, e per Roma. La Santa sede rimane vacante in attesa di una soluzione politica! Due anni più tardi Filippo V di Francia ordina un nuovo conclave ..e finalmente il 7 agosto del 1316 .. viene eletto a Lione il nuovo papa.
 Il 25 settembre, Giovanni XXII al secolo Jacques Duèze viene incoronato capo della Chiesa, e come il predecessore si stabilisce a Avignone ..nel segno della continuità dei papi francesi, con buona pace di Roma.
 
Prigione di Orléans: 1320
  
«Sarai soddisfatta adesso! Hai voluto sfidare la sorte una volta di troppo e alla fine la gendarmerie di Orléans è riuscita a metterci il sale sulla coda! » Sfogò l’uomo agitando l’indice inquisitorio dinnanzi al volto della donna che con le mani giunte il mento sollevato l’espressione assente, fissava il soffitto di mattoni crudi   « Dovevamo accontentarci del bottino che avevamo racimolato in casa dell’ebanista Gouthier ... ma no! Marianne Richelieu alias Le renard d'or come al solito doveva fare di testa sua. Madamigelle La volpe dorata doveva assolutamente mettere a segno un altro dei suoi mirabolanti e arditi colpi prima di lasciare la città! Vedrai Auguste sarà un gioco da ragazzi ripulire l’abitazione di monsieur Picard il mastro gioielliere !  Avevi detto …ed ecco dove ci ha portati la tua protervia! Maledetto il giorno in cui ti ho incontrato donna!» 
«Questa cella è un vero tugurio! E’ buia umida e i pagliericci puzzano di piscio! »  Borbottò Marianne ripiegando le gambe sul petto. « Che ti aspettavi che ci rinchiudessero al Castrum Soliacense in una camera linda e profumata ..con tanto di lettone, lenzuola di pizzo scaldaletto e pitale in uso ai signori? » 
rincarò Auguste « L’olezzo di urina e di escrementi, è l’ultimo dei nostri problemi, credimi! 
Merde! Ti rendi conto o no ragazza, che stavolta rischiamo di marcire in questa prigione putrescente per il resto dei nostri giorni o peggio di finire impiccati nella pubblica piazza? » 
Un’ombra di stizza riverberò sul bel volto della donna.  « Anche se avessimo venduto a quel pidocchioso di Blanchard i due candelabri d’argento le posate e la spilla d’oro trovati in casa dell’ebanista non avremmo ricavato il denaro sufficiente a lasciare Orleans! Hai una pallida idea di quanto costino dei buoni cavalli, e delle provviste sufficienti a affrontare un viaggio sino a Marsiglia? No! Non potevamo fare diversamente. Per lasciare Orléans .. ci serviva un altro colpo! » dichiarò Marianne incrociando le mani sul petto prosperoso. « Taci ragazza o per Dio non risponderò più delle mie azioni! » grugnì Auguste Montagné prendendo a percuotere con forza le sbarre della cella. 
« Risparmia le energie vecchio ubriacone! Non serve a niente piangere sul latte versato, ciò che è stato non si può cambiare! Ne serve a nulla camminare su e giù per la cella come una fiera rinchiusa in gabbia! Questo tuo cianciare e gesticolare a vanvera mi sta procurando solo un gran mal di testa. Devo riflettere, pensare a come uscire da questa disdicevole situazione e le tue urla di certo non mi aiutano a concentrarmi! »  rassegnato l’uomo si lasciò cadere come uno straccio sul pavimento lurido « Maledizione Marianne questa volta non.. »  
 « Stttt..ascolta sta arrivando qualcuno! » lo zittì lei con un gesto perentorio della mano. In cima alla stretta scala scavata nella pietra d’improvviso era apparso il chiarore di una torcia.
« Sarà quella palla di lardo di Bernard il carceriere con quella brodaglia che ostinatamente chiama cena » speculò Auguste riconoscendo il familiare tintinnio di chiavi »  
« No, ascolta con attenzione.. il trapestio di piedi è diverso» confutò Marianne allungando il collo  «Il nostro grasso carceriere non è solo, c’è qualcun altro con lui! » 
 

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